domenica 21 aprile 2024

In forte crescita le esportazioni di armi italiane

 

L’industria delle armi è storicamente molto fiorente in Italia. I dati contenuti nella relazione annuale del governo al Parlamento sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali d’armamento lo confermano ampiamente.

Infatti le esportazioni di armi italiane, nel 2023, hanno raggiunto i 6 miliardi 312 milioni di euro, un miliardo e 23 milioni in più rispetto all’ anno precedente (+19,3%).

Destinatari di queste importazioni ben 83 Paesi.

Anche nel 2022, peraltro, le esportazioni di armi erano aumentate, rispetto al 2022, del 13,5%.

Piuttosto consistenti le esportazioni all’Ucraìna pari, nel 2023, a 417,3 milioni, rispetto ai 3,8 milioni del 2022.

Ma nel 2023, il primo Paese destinatario delle esportazioni di armi italiane è stata la Francia, con 465,4 milioni. Al secondo posto appunto l’Ucraìna e al terzo gli Stati Uniti, con 390,3 milioni, al quarto l’Arabia Saudita con 363,1, un Paese quest’ultimo che non rispetta molto i diritti umani (ma che importa se si tratta di esportare armi…). Quinta la Gran Bretagna con 277,6 milioni.

Sono rimaste stabili le esportazioni verso Israele, 9,96 milioni nel 2023 rispetto ai 9,28 milioni nel 2022. Le importazioni di armi da questo Paese sono invece triplicate, da 9,81 milioni a 31,54.

Nel complesso le importazioni, seppur rimaste inferiori rispetto alle esportazioni (le armi quindi hanno favorito il verificarsi di un saldo positivo della bilancia commerciale con l’estero), sono state caratterizzate da un notevole aumento (+71,7%), raggiungendo nel 2023 il valore di un miliardo e 251 milioni.

L’Italia ha importato armi soprattutto dagli Stati Uniti, Svizzera, Gran Bretagna e India.

La prima azienda italiana, relativamente all’entità delle esportazioni di armi, è Leonardo, l’ex Finmeccanica, seguita da Rwm Italia, Iveco defence vehicles, AvioSpa, Mes Spa, Rheinmetall Italia e GeAvio.

Secondo i dati forniti dal Sipri di Stoccolma, riferiti al quinquennio 2019-2023, l’Italia è il sesto Paese esportatore mondiale di armamenti.

Un bel risultato!

In questi 5 anni, rispetto al quinquennio precedente, la quota italiana sull’export mondiale è passata dal 2,2% al 4,3%.

Il primo Paese esportatore sono gli Stati Uniti (42% dell’export totale), seguiti da Francia (11%), Russia (11%), Cina (5,8%) e Germania (5,6%).

Quindi l’Italia ha ottenuto delle buone performances, relativamente alle esportazioni di armi, ma può ancora migliorare…

Pertanto l’industria delle armi fornisce un notevole contributo alla formazione del Pil italiano, ma è auspicabile che tale contributo cresca ulteriormente, nei prossimi anni.

O no?

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