Come ogni anno,
all’entrata in vigore dell’orario invernale, Legambiente ha lanciato la
campagna Pendolaria, www.pendolaria.it, con
una prima analisi della situazione del trasporto ferroviario pendolare in
Italia e la lista delle 10 peggiori linee, mentre un’analisi puntuale dei
finanziamenti e dei processi organizzativi verrà presentata nel rapporto che
sarà reso pubblico nel mese di gennaio 2017.
Secondo Legambiente, guasti
tecnici, ritardi imprecisati, sovraffollamento mettono alla prova ogni giorno
quei milioni di cittadini che utilizzano il treno per raggiungere il luogo di
lavoro o di studio.
E mentre cresce ancora
l’offerta del servizio ad alta velocità (+276% dal 2007 sulla Roma-Milano), le
condizioni in molti casi continuano a peggiorare per chi si muove sulla rete
secondaria, sugli intercity e sui regionali dove invece si sono ridotti i treni
(in 15 Regioni) o sono state aumentate le tariffe (in 16 Regioni).
E quali sono le 10 linee
peggiori, utilizzate dai pendolari?
Anche nel 2016 a guidare la
classifica delle tratte peggiori sono la Roma-Ostia e la
Circumvesuviana.
Seguono la Reggio Calabria-Taranto, la
Messina-Catania- Siracusa, la Cremona-Brescia, la Pescara-Roma, i
collegamenti per Casale Monferrato (con la linea per Vercelli e quella per
Mortara che sono state chiuse), la Bari-Martina Franca-Taranto, la
Treviso-Portogruaro e la Genova-Acqui Terme.
Nel complesso, in Italia
sono quasi 3.300 ogni giorno i treni del servizio regionale.
Il 69% dei treni in
circolazione supera i 15 anni d’età, con differenze marcate tra le regioni del
centro-nord e quelle del sud.
Nel dettaglio, la regione
con la più alta età media dei treni è l’Abruzzo, con 24,1 anni di età seguito
dalla Basilicata, con una età media dei treni di 23,3 anni e dalla
Sicilia, con 23,2.
Il vicepresidente di
Legambiente Edoardo Zanchini ha dichiarato, a tale proposito:
“Il trasporto ferroviario
pendolare deve diventare una priorità nazionale negli investimenti e nelle
attenzioni. Oggi non è così, e su troppe linee la situazione in questi anni è
addirittura peggiorata, con meno treni, convogli vetusti, ulteriori tagli ad
interi collegamenti.
Emblematica è la situazione
della Roma-Ostia Lido e della Circumvesuviana dove ogni giorno oltre 300.000
persone subiscono le conseguenze di una gestione indegna per un paese civile.
Ma questo non è più accettabile.
Il nuovo Governo deve
individuare le risorse per il rilancio del trasporto pendolare e procedere al
commissariamento dove le Regioni non sono in grado di garantire il servizio”.
Zanchini ha così concluso:
“Il nostro Paese ha bisogno
di una cura del ferro a partire dalle città, per consentire al trasporto pendolare
di raggiungere la stessa qualità ed efficienza dell’Alta velocità.
In questi anni è mancata una
regia nazionale rispetto a un servizio ferroviario pendolare trasferito alle
Regioni, che ha avuto come conseguenza tagli e aumenti delle tariffe senza che
si fissassero obiettivi di efficienza del servizio o controlli su quanto
avveniva nelle linee.
Occorre dare speranza ai
pendolari che la situazione possa migliorare, e ciò potrà avvenire solo
trovando risorse per aumentare il servizio e per acquistare treni nuovi”.