mercoledì 31 agosto 2022

Sulle pensioni la Lega con i sindacati e Sinistra italiana

In campagna elettorale la Lega, per quanto riguarda le pensioni, sta sostenendo una proposta, la cosiddetta quota 41 (si fa riferimento agli anni di contribuzione), apprezzata anche da Sinistra italiana, capeggiata da Fratoianni, e dai sindacati.

Un’alleanza, questa sulle pensioni, anomala certamente.

Ma la proposta suscita perplessità non tanto, o non soltanto, per chi la sostiene, ma soprattutto per i suoi contenuti che, a mio avviso, risultano inaccettabili.

Per arrivare a tale conclusione è sufficiente citare alcune parti dell’articolo di Massimo Taddei, pubblicato su www.lavoce.info, relative al calcolo dei costi derivanti dall’eventuale attuazione della proposta in questione, che si basa soprattutto su alcune valutazioni formulate dall’Inps:

“…Innanzitutto, vanno considerate due premesse: la prima è che l’Inps, nel suo calcolo, fa l’assunzione che il 100% dei potenziali beneficiari aderirebbe a quota 41.

Potrebbe sembrare una stima eccessiva, ma, considerando l’elevata anzianità contributiva degli eventuali beneficiari e, quindi, la quasi totale mancanza di penalizzazione sull’assegno pensionistico, il ‘take-up’ della misura non dovrebbe allontanarsi di molto da questa cifra.

In secondo luogo, l’Inps ha stimato il costo di quota 41 assumendo che il metodo di calcolo dell’assegno pensionistico non cambi.

Secondo i calcoli dell’Inps, nel breve-medio periodo il costo di quota 41 varierebbe da poco meno di 5 miliardi nel primo anno a oltre 9 nel decimo anno di entrata in vigore.

Nel corso di un decennio, la spesa superiore rispetto al sistema attuale sarebbe di circa 75 miliardi, più di quanto l’Unione europea ha concesso all’Italia come contributi a fondo perduto all’interno delle risorse per il Pnrr.

Per quanto riguarda l’impatto di lungo periodo, l’Inps stima che la modifica al sistema porterà dei vantaggi dopo il 2040, quando inizierà a registrarsi un risparmio dovuto ai minori assegni pensionistici a causa dell’uscita anticipata dal lavoro.

Per tutto il periodo precedente, però, continuerà a registrarsi una spesa pensionistica più elevata rispetto allo scenario attuale, che, seppur inferiore ai massimi di 9 miliardi nel 2031, avrà ancora un peso consistente sui conti pubblici nei dieci anni successivi al picco di spesa.

75 miliardi nei primi dieci anni di implementazione della misura sembrano davvero troppi perché quota 41 risulti sostenibile per le casse dello Stato, anche perché coloro che andrebbero in pensione sarebbero sostituiti solo in minima parte da giovani …

E infatti, se si guarda a quanto è già avvenuto con quota 100, si può dichiarare senza dubbio che anticipare il momento della pensione per i più anziani non garantisce la sostituzione sul mercato del lavoro da parte dei giovani: nel caso di quota 100, per ogni due lavoratori andati in pensione con la misura, è entrato sul mercato del lavoro un solo nuovo lavoratore (peraltro non necessariamente giovane), determinando un calo dell’occupazione…”

Quindi è legittimo sostenere quota 41 costerebbe troppo ed, inoltre, come avvenuto con quota 100, toglierebbe risorse finanziarie che potrebbero essere destinate ai giovani, favorendo ad esempio un loro inserimento, non precario, nel mercato del lavoro.

Ancora una volta, quindi, con quota 41, non si penserebbe affatto ai giovani, da parte delle autorità di governo, ma anzi loro verrebbero penalizzati.

Non sarebbe certo una novità, ma tale situazione non potrebbe comunque essere valutata positivamente, tutt’altro.

domenica 28 agosto 2022

Una campagna elettorale di basso livello

La campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre è iniziata già prima della presentazione ufficiale delle liste dei candidati. Fino ad ora almeno è stata, a mio giudizio di basso livello.

Inizio con la destra.

I tre principali partiti della destra hanno avanzato proposte del tutto irrealizzabili, soprattutto relativamente al fisco.

Ipotizzare la cosiddetta “flat tax”, a parte che contrasta con quanto prevede la Costituzione quando si sostiene la necessità della progressività delle imposte, significa formulare una proposta che costerebbe decine di miliardi di euro, incompatibile con la situazione attuale dei conti pubblici italiani.

Sfiora anche l’ilarità la proposta di Berlusconi di garantire, a tutti gli anziani che ne hanno bisogno, dentiere gratis…

Alcune iniziative propagandistiche della Meloni, poi, sono inaccettabili, come la pubblicazione del video della donna ucraina stuprata e il tweet in cui elenca quali sono le devianze giovanili da contrastare, tra le quali sono ricompresi i disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia.

Nel centro sinistra mi riferisco solamente  al Pd, oggettivamente il partito più importante di quell’area politica.

Quando il Pd evoca pericoli di neofascismo in seguito all’eventuale vittoria della destra capeggiata da Giorgia Meloni si sbaglia di grosso e, probabilmente, la avvantaggia perché le consente di adottare atteggiamenti di natura vittimistica.

La destra andrebbe contrastata con proposte e slogan più vicini alle esigenze e ai problemi dei cittadini.

La stessa Chiara Ferragni, mi dispiace scriverlo, si è dimostrata più efficace di Letta e compagni quando ha sottolineato che con la vittoria della destra il diritto all’aborto verrebbe ostacolato più di quanto non avvenga già adesso.

Mi fermo qui, per ora.

Spero che con il passare dei giorni la qualità della campagna elettorale migliori, ma ho dei seri dubbi che ciò avvenga davvero.

venerdì 26 agosto 2022

La nuova variante Covid Centaurus molto pericolosa


In base a un comunicato dell’università dell’Insubria la nuova variante Covid Centaurus sarebbe potenzialmente più pericolosa rispetto alle ultime varianti. Potrebbe diventare dominante, inoltre, nel prossimo autunno.

Cosa si sostiene nel comunicato citato?

“La nuova variante del Covid Centaurus sarebbe più capace di aderire alle cellule del corpo umano, e dunque potenzialmente più pericolosa.

E’ quanto emerso da uno studio dell’Università dell’Insubria, che ha pubblicato il primo articolo in assoluto sugli effetti molecolari delle nuove mutazioni del Sars-Cov 2, uscito il 15 agosto sull’ ‘European journal of internal medicine’.

Il lavoro è nato dalla stretta collaborazione tra Fabio Angeli, professore di malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Insubria e direttore della cardiologia di Ics Maugeri di Tradate, Martina Zappa, bioteconologa del dottorato in medicina clinica e sperimentale e medical humanities dell’Ateneo, e Paolo Verdecchia, uno dei più affermati ricercatori italiani in ambito cardiovascolare.

La ricerca ha dimostrato che le mutazioni di Omicron Centaurus (BA.2.75), la cosiddetta variante indiana del Covid rendano il virus ancora più ‘adesivo’ ai recettori delle nostre cellule rispetto alle precedenti varianti e, in particolare, a Omicron 5.

Spiega Fabio Angeli: ‘La maggiore capacità di Centaurus nel legarsi ai recettori del nostro organismo, i cosiddetti Ace2, apre nuovi scenari pandemici e identifica questa variante come possibile dominante a livello mondiale.

Sono ancora da verificare i suoi effetti in termini di aggressività, ma l’aumentata capacità di legarsi alle nostre cellule e la successiva paralisi dei recettori Ace2.

Sono ancora da verificare i suoi effetti in termini di aggressività, ma l’aumentata capacità di legarsi alle nostre cellule e l’aumentata capacità nel creare danni al nostro organismo sottolinea quanto sarà cruciale la nuova campagna vaccinale ed il ripristino delle misure di protezione individuale’”.

mercoledì 3 agosto 2022

Perchè fare la quarta dose del vaccino

 

Da alcune settimane possono fare la quarta dose del vaccino anti-Covid anche gli ultrasessantenni. In precedenza avevano questa possibilità i cosiddetti “fragili” e coloro che hanno superato gli 80 anni. Io ho già fatto la quarta dose, poiché ho 65 anni. Ma perché fare la quarta dose?

Porsi questa domanda è doveroso in quanto fino ad ora degli ultraottantenni hanno fatto la quarta dose solo il 25% degli aventi diritto e solamente circa il 10% di coloro che hanno tra i 60 e gli 80 anni.

E questo nonostante che, oltre al ministero della Sanità, tutti i virologi abbiano consigliato di fare la quarta dose.

Per rispondere alla domanda in questione si può fare riferimento a quanto scritto da un fisico, però premio Nobel, Giorgio Parisi che in un articolo “Tutti i motivi perchè è utile la quarta dose del vaccino”, pubblicato da “Il Corriere della Sera”, il quale con una chiarezza estrema espone quei motivi, 4 a suo avviso.

Cosa scrive, tra l’altro, Parisi?

“…1) La protezione del vaccino contro il Covid tende a diminuire con il tempo per due motivi: l’arrivo di nuove varianti e una naturale decrescita della protezione con il tempo. Le dosi ripetute di vaccino, fatte a distanza maggiore di quattro mesi, non solo rinfrescano la memoria immunitaria, ma inducono una produzione di anti-corpi più efficaci verso il virus…La quarta dose riporta la protezione a livelli maggiori di quelli dati dalle vaccinazioni precedenti, sia perché rinfresca la memoria immunitaria, sia perché migliora la qualità degli anticorpi.

2) Qualcuno pensa: ‘Meglio aspettare il vaccino bivalente che si basa su proteine sia del ceppo originale sia di Omicron 1’.

Tuttavia adesso siamo vicini al picco epidemico di Omicron 5 e non sappiamo cosa succederà nell’autunno.

Ci sono vari scenari:

Omicron 5 potrebbe essere completamente bloccato dall’immunità di gregge indotta dalle infezioni attuali e dai vaccini e l’epidemia rimarrebbe a livelli molto bassi.

Potrebbe venire una nuova variante, pi greco, completamente differente da Omicron (esattamente come Omicron era differente da Delta) che spazza via Omicron, come Omicron ha spazzato via Delta. In questo scenario il vaccino bivalente non verrebbe usato, in quanto assolutamente inutile in quanto inferiore al vaccino iniziale. Sfortunatamente non sappiamo molto sull’origine di Omicron, che discende direttamente dal ceppo originario, e non dalle varianti successive, come Alfa e Delta. Non sapendo come Omicron si è evoluto, è difficile predire se e quando potrebbe apparire una nuova variante completamente differente.

Omicron 5, o un nuovo Omicron, potrebbe riprendere forza in autunno e diffondersi su grande scala.

Solo in questo terzo scenario un vaccino bivalente sarebbe veramente utile per la protezione individuale. Tuttavia, niente vieta di fare la quarta dose adesso e fare un’ulteriore vaccinazione se e quando sarà necessario.

3) Vari studi epidemiologici (fatti in Canada ed in Israele) ci dicono che la quarta dose protegge dalla malattia grave, molto di più di quanto protegga dall’infezione lieve o dalla malattia asintomatica. Anche confrontandosi con i vari ceppi Omicron, il vaccino riesce quasi sempre a trasformare una possibile polmonite in un raffreddore, e centra uno degli obiettivi principali quello di eliminare le malattie gravi. Inoltre il vaccino ci protegge dal Long Covid, ovvero dalle conseguenze a lungo termine del Covid che in alcuni casi possono essere gravi, per esempio diabete o ictus.

4) Circa il 40% degli ammalati di Covid nelle terapie intensive sono nella fascia tra i 60 e i 79 anni. Meno del 10% di questi muore, ma anche se si sopravvive, la terapia intensiva rimane un’esperienza molto brutta.

Il problema sembrava complesso, ma se viene esaminato con cura in tutti i suoi aspetti, la conclusione è chiara: conviene fare la quarta dose.

Io ne sono convinto: d’altro canto l’ho già fatta”.

E anche io, lo ripeto, l’ho già fatta.

E la facciano anche coloro che la possono fare.