Hanno suscitato polemiche alcune posizioni espresse dai vertici dell’Anpi
(associazione nazionale dei partigiani italiani) e dagli organizzatori della
marcia straordinaria per la pace Perugia-Assisi svoltasi il 24 aprile relativamente
alla guerra in Ucraìna. C’ è stato chi li ha accusati di essere filo Putin o
quanto meno equidistanti.
Forse alcuni dei dirigenti dell’Anpi e alcuni organizzatori della marcia per la pace potranno essere a favore di Putin.
Quello che è certo, comunque, che alcune posizioni da loro espresse sono più che discutibili.
Per quanto riguarda l’Anpi, dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraìna da parte della Russia di Putin, in un comunicato si poteva leggere, pur criticando l’invasione “L’invasione russa dell’Ucraina è l’ultimo drammatico atto di una sequenza di eventi innescata dal continuo allargamento della Nato ad Est vissuto legittimamente da Mosca come una crescente minaccia”.
Inoltre dopo i massacri di Bucha, in un altro comunicato dell’Anpi, c’era scritto che era necessario costituire “una commissione d'inchiesta internazionale guidata dall'Onu e formata da rappresentanti di Paesi neutrali per appurare cosa davvero è avvenuto, perché è avvenuto, chi sono i responsabili”.
Le critiche si sono rivolte soprattutto nei confronti del neopresidente dell’Anpi, Pagliarulo, di cui sono stari ricordati alcuni post, risalenti al 2014 e al 2015, tra cui quelli in cui parlava di “regime nazistoide di Kiev responsabile di eccidi efferati, assassinii e torture” durante la prima guerra nel Donbass, denunciando “l’espansionismo della Nato” verso Est, ossia verso la Russia e un altro in cui Pagliarulo scriveva “C’è il cattivo Putin - come sempre gli americani hanno diabolicamente dipinto il leader di un Paese prima di aggredirlo -, e poi ci sono i buoni, fra cui la Nato”.
Dopo le polemiche Pagliarulo ha in parte corretto il tiro, dichiarando: “La resistenza ucraina è resistenza, doverosa e legittima. E l'invasione russa è da condannare, senza se e senza ma”.
Mi sembra evidente che le posizioni dell’Anpi, e del suo presidente, debbano essere fortemente criticate, in un contesto in cui dovrebbe essere evidente che c’è un aggressore, la Russia del dittatore Putin, e un aggredito, l’Ucraìna guidata da Zelenski, eletto democraticamente.
Le critiche nei confronti degli organizzatori della marcia straordinaria per la pace Perugia-Assisi si sono incentrate sullo slogan e sul manifesto alla base della marcia.
Lo slogan era “Fermatevi”, mettendo sullo stesso piano la Russia e l’Ucraìna, l’aggressore e l’aggredito.
Nel manifesto non si citava Putin e non si criticava esplicitamente la sua aggressione dell’Ucraìna.
Anche in questo caso si esprimeva una certa equidistanza tra l’aggressore e l’aggredito e si criticava la corsa al riarmo, e quindi, implicitamente, la necessaria fornitura di armi all’Ucraìna da parte dei governi dei Paesi occidentali.
Ugualmente, a mio avviso, tali posizioni degli organizzatori della marcia per la pace devono essere fortemente criticate, pur se occorre riconoscere che non tutti i partecipanti si riconoscevano in quelle posizioni come del resto non tutti gli iscritti all’Anpi sono d’accordo con le dichiarazioni dei vertici della loro associazione.